Anche quest’anno grandi numeri per la gara sezionale di tiro con la carabina che si è svolta nelle giornate di venerdì 7, sabato 8 e domenica 9 aprile presso il poligono nazionale di tiro di Camerlata. Per il terzo anno la gara era aperta anche agli amici degli alpini, naturalmente con classifica separata. Ben 208 tiratori , fra alpini e amici, si sono alternati alle piazzole di sparo. Presenti anche sparatori appartenenti al gentil sesso.
La vittoria individuale è andata per la prima volta all’alpino del Gruppo di Rodero Fiorenzo Pastori ,seguito da Elio Origoni del gruppo di Appiano Gentile, mentre il terzo posto è stato assegnato ad Andrea Berta di Fino Mornasco.
Tra gli alpini maestri, ancora una , ha primeggiato Carlo Fresoli del gruppo di Olgiate Comasco, medaglia d’argento Viganò Fabio di Appiano e medaglia di bronzo Canavesi.
Tra gli amici, quest’anno ancora più numerosi, è salito sul gradino più alto l’amico Cavazzini Roberto del gruppo di Appiano.
Tra gli amici maestri vittoria in casa Olgiatese con il figlio d’arte Antonio Fresoli
Come ormai d’abitudine la coppa e il trofeo della miglior squadra sono andati al gruppo di Appiano Gentile seguito da Olgiate e Solbiate.
A trionfare tra gli amici è stata la squadra di Binago, mentre la squadra di Olgiate Comasco ha vinto tra gli amici maestri.
Come consuetudine anche il nostro gruppo ha partecipato alla gara gareggiando nella giornata di sabato. Questi i punteggi:
Iaconis Michele 24° con 189 punti (anno 2016 185)(anno 2015-171)(anno 2014-173 )(anno 2013-172)(2012-181)
Ricetti Massimo 41° con 185 punti (anno 2016 184)(anno 2015-188)(anno 2014 182) (anno 2013-191)(anno 2012-178)
Castelletti Alberto 98° con 174 punti (anno 2016 146)(anno 2015-161)
Briccola Angelo 132° con 166 punti (anno 2016 177)(anno 2015-181)(anno 2014 169)(anno 2013-162)(2012-162)
Pedretti Flavio 150° con 161 punti (anno 2016 177)(anno 2015-146)(anno 2014 166) (anno 2013-167)(2012-144)
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Venerdì 17 febbraio si è svolto il primo incontro di “Leggevamo da Albate V edizione”. Dopo il saluto di Giampaolo Bergna, nuovo capogruppo del Gruppo Alpini di Albate dove siamo stati ospitati ,si è dato inizio all’incontro.
Giancarlo ci ha presentato il racconto "La finestra di Croisset" tratto dal libro di Eric Minetto "Il blu più profondo del cielo". Si tratta di 17 racconti in cui si mette a fuoco un aneddoto curioso e pressoché sconosciuto riguardo a grandi uomini della letteratura ,dell'arte, della storia. Il fil rouge che lega tutti i racconti rimanda all'importanza di rimanere fedeli al proprio destino. Nel caso specifico de "La finestra di Croisset" ci imbattiamo in una finestra che affaccia sulla Senna e che per ben trentaquattro anni rimase accesa tutte le notti , fino all'8 maggio 1880, tanto che per i battellieri era diventata un vero e proprio faro per orientarsi nell'oscurità. Chi abitava in quella casa? Quale mistero e quale personaggio si celava dietro quella finestra?
Successivamente Rosalba ci ha proposto , di Gianni Biondillo, “Come sugli alberi le foglie”
Il romanzo scritto da Gianni Biondillo, architetto e scrittore, è la biografia di Antonio Sant’Elia, il visionario architetto comasco morto sul Carso nel 1916.
Ma è assai più di una biografia, racconta un pezzo di storia del nostro paese, descrive il clima in cui in Italia e in particolare a Milano nasce il movimento artistico del futurismo che si intreccia tra mille contraddizioni, alle pulsioni e agli eventi che portarono l’Italia alla prima guerra mondiale.
Dal romanzo emergono la grandezza artistica di Sant’Elia, insieme ai suoi dubbi e ai suoi conflitti, alla grande umanità dimostrata in particolare sul teatro della guerra,dove la “bella morte”sognata dai futuristi più accesi, si rivela invece dolorosa, tragica e straziante.
L’opera, nonostante il taglio narrativo , è documentatissima nel descrivere sia gli eventi artistici che quelli politici e militari.
Ho scelto di leggere un brano tratto dal capitolo dedicato agli irredentisti e in particolare a Cesare Battisti, in cui l’autore con mano lieve racconta la complessità e l’umanità di un eroe dimenticato un po’ da tutti, in quanto vittima di un tempo e di un territorio dalle tante contraddizioni e dalle mille sfaccettature.
Rosalba Benzoni
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