Adunata Rimini 2020: “Pronti per altri 100 anni” Il sito dell'adunata di Rimini 2020
Convocazione assemblea annuale ordinaria in data 25 gennaio 2019 ore 21.00
In data 25 gennaio 2019 alle ore 21,00 si è svolta l’Assemblea annuale ordinaria del Gruppo Alpini di Albate presso la sede sociale in via S. Antonino 35 per discutere e deliberare sul seguente Ordine del Giorno:
Erano presenti n° 39 Alpini del Gruppo oltre a n° 7 Alpini presenti per delega, n° 7 Soci Amici e n° 2 Soci Aggregati.
Dopo il saluto il Capogruppo uscente Giampaolo Bergna e dopo avere eletto l’alpino Flavio Pedretti come Presidente di assemblea , si sono svolti i vari punti all’ordine del giorno.
Successivamente anche il responsabile della nostra Unità di Protezione Civile della Sezione di Como, Gianfranco Lodi Rizzini, alpino del nostro gruppo, ha letto una relazione di tutta l’attività svolta dal nucleo nell’anno 2018.
In allegato potete leggere la Relazione morale del Capogruppo uscente , il verbale di assemblea e la relazione della Upc.
Il Capogruppo uscente è stato riconfermato con votazione palese come il consiglio direttivo uscente. Sono stati eletti due nuovi consiglieri: Pedretti Piergiorgio e Luigi Belluzzi.
Al capogruppo Giampaolo gli auguri di un profiquo lavoro.
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2019-01-25-Verbale_Assemblea_ordinaria
2019-01-25-Relazione_morale_2018
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Una Reliquia del Beato don Carlo Gnocchi alla chiesetta del Lozze sull’Ortigara
La tradizionale S.Messa alla Rotonda di Inverigo, che da molto tempo il Gruppo Alpini di Cantù organizza in gennaio, quest’anno ha assunto un particolare significato nel ricordo del Beato don Carlo Gnocchi e del 76° anniversario di Nikolajewka. Domenica 27 gennaio, alla presenza del Vessillo sezionale e di dodici gagliardetti di altrettanti gruppi, la liturgia eucaristica è stata celebrata da don Vincenzo Barbante – presidente della Fondazione don Carlo Gnocchi Onlus. A rappresentare la Sezione era il vicepresidente Silvano Miglioretto accompagnato da Silvio Colagrande, reliquia vivente del Beato, con la moglie Anna; Danilo Carena dell’ufficio stampa della don Gnocchi; Antonio Troisi direttore del Centro di Inverigo, il capogruppo di Cantù Settimo Moro con i suoi Alpini e i due “veci” del gruppo: Agostino Frigerio di 96 anni e Giuseppe Leoni di 91.
I momenti musicali della liturgia sono stati offerti da due cori di Cantù: il “Famoso Coro” e “I Sempreverdi” entrambi diretti dall’infaticabile Alpino canturino Paolo Maspero.
Nell’omelia, don Vincenzo Barbante ha ricordato la vocazione di don Carlo nata nei tremendi giorni precedenti lo sfondamento di Nikolajewka e che, nell’immediato dopoguerra ha fatto sorgere quella grande opera caritativa iniziata prestando cure amorose ai mutilatini e sviluppatasi successivamente in decine e decine di attività di assistenza fisica e morale. Don Vincenzo ha concluso dicendo che gli Alpini sono straordinariamente vicini a questa meravigliosa opera nel ricordo del loro cappellano più amato.
Nel corso della celebrazione è stata portata all’altare e benedetta una reliquia di don Carlo, racchiusa in un artistico contenitore in legno opera dell’artista e Alpino canturino Gabriele Migliorini. La reliquia, in occasione del prossimo pellegrinaggio all’Ortigara, sarà collocata nella chiesetta del Lozza, a perenne ricordo dei Caduti sui quali don Carlo, dal Paradiso, veglierà in eterno.
76° Anniversario di Nikolajewka ad Albiolo
Da 16 anni i gruppi alpini della Zona Prealpi Ovest celebrano a turno la ricorrenza di Nikolajewka; di anno in anno i quindici gruppi che la compongono, seguendo l’ordine alfabetico, provvedono ad organizzarne il ricordo.
Quest’anno con Albiolo è ricominciato il secondo turnover - l’anno prossimo toccherà a Bizzarone, che per i prossimi tre lustri e fino a quando Dio vorrà, vedrà impegnati i diversi gruppi per ricordare l’evento di Nikolajewka che non fu una vera battaglia militare ma un disumano conflitto tra la disperazione e la speranza; per i pochi sopravvissuti vinse la speranza anche se a costo di migliaia di caduti e dispersi.
Lo scorso 26 gennaio – proprio nel giorno esatto della battaglia – ad Albiolo sono convenuti centinaia di Alpini; dopo la cerimonia di accoglienza del Gonfalone del comune, del Vessillo sezionale è avvenuta l’alzabandiera. Successivamente ha preso la parola il Sindaco Rodolfo Civelli che ha detto:”[...] nella disperazione di quei giorni, fra le desolate nevi dell'inverno russo, emerse in tutta la sua forza il cuore generoso dell'alpino; virtù vera, che seppe unire alla disperata lotta per la propria sopravvivenza, la generosità di garantire quella dell'uomo a fianco a lui […] Il loro esempio, unito alla profonda riflessione critica nata da quella tragedia, ha contribuito a diffondere nelle generazioni successive il rifiuto della violenza, il riconoscimento dell’uguaglianza tra gli uomini, la convinzione che si può far grande il proprio Paese anche vivendo aiutando chi ci sta accanto. Un messaggio che oggi più che mai merita di essere ribadito di fronte alle sempre più persistenti manifestazioni di intolleranza e violenza che sono state alla base dei sanguinosi conflitti del novecento.
Gli alpini di ieri e soprattutto quelli di oggi riuniti nell’Ana, sono un vero e proprio corpo di pace, che ci indicano in maniera chiara e concreta, come ritrovare una fratellanza che in Europa era fiorita dopo il secondo conflitto mondiale e che, oggi più che mai, merita di essere rinvigorita per non perdere ciò che nacque da un'immane tragedia.
Dobbiamo farlo, lo dobbiamo ai nostri alpini, agli altri soldati italiani che sono rimasti laggiù, in quelle gelide isbe di una cittadina al confine tra Ucraina e Russia il cui nome rappresenta ancora una ferita che ci portiamo tutti dentro il cuore e la memoria”.
Il presidente sezionale Enrico Gaffuri ha ricordato che Nikolajewka, per gli Alpini, rappresenta un momento storico fondamentale che, insieme ad altri, ha fatto nascere il motto “Aiutare i vivi ricordando i morti”.
E’ seguita la sfilata con sosta al Monumento ai Caduti per la deposizione della corona e la Santa Messa nella chiesa parrocchiale dedicata alla Beata Vergine Annunciata celebrata dal parroco don Alberto Fasola il quale nell’omelia ha ricordato che gli Alpini sempre pronti e disponibili:”…quando c’è bisogno loro ci sono sempre; fortunati i paese nei quali c’è un Gruppo Alpini…”
La Fanfara Alpina di Olgiate Comasco ha svolto un servizio impeccabile. Da ricordare anche la scultura in legno in ricordo dei Caduti di Nikolajewka che ogni anno arricchisce la cerimonia; opera dell’Alpino Lorenzo Ceolin e dei suoi collaboratori del Gruppo di Solbiate.
Un particolare ringraziamento ai gruppi della Zona Prealpi Ovest e al loro consigliere sezionale Silvano Miglioretto che offrono un esempio di collaborazione tanto utile al nostro futuro associativo.
Il ringraziamento del Sindaco Dott. Mario Landriscina al nostro gruppo
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Si inoltra nota per conto del Sindaco, dott. Mario Landriscina:
“A nome mio personale, dell’Assessore Corengia e di tutta la Giunta comunale esprimo il più sentito e sincero ringraziamento per il prezioso e sostanziale supporto fornito in occasione della chiusura della Scuola di Albate.
E’ noto come sia nella tradizione di Codesto sodalizio rendersi sempre disponibile a favore delle necessità della collettività, ma ciò detto è sempre con grande piacere e favore che si registra la puntuale volontà dell’ANA nell’essere positivamente protagonista.
Cordiali saluti.”
Per la segreteria del Sindaco
Sapia Lucia
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Comune di Como - Via V. Emanuele II, 97 - 22100 Como
Segreteria del Sindaco
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Tel. 031 252270-287
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Ciao Cesare
dal sito http://www.ana.it
L’Associazione Nazionale Alpini ha appreso con sgomento la notizia della improvvisa scomparsa dell’avvocato Cesare Lavizzari, morto a soli 54 anni, per dodici anni Consigliere e per un anno vice Presidente nazionale dell’Ana. Cesare Lavizzari, milanese, era una delle menti più brillanti della Famiglia alpina: profondo conoscitore degli aspetti normativi della vita dell’Ana, era da tutti apprezzato per la sua franchezza e per la sua capacità di essere criticamente costruttivo.
Molti dei suoi suggerimenti sono diventati indicazioni fondamentali per la realtà associativa degli alpini. Uomo di grande personalità, Lavizzari ha saputo confrontarsi con tutte le realtà alpine suscitando reazioni anche vivaci ma sempre stimolanti.
La sua scomparsa tanto repentina, lascia un grande vuoto nella famiglia alpina milanese (a pochi mesi dall’Adunata nazionale del Centenario che si terrà a Milano dal 10 al 12 maggio) e in quella nazionale, a cui mancherà purtroppo la sua figura che è sempre stata soprattutto quella di un alpino vero.
Sebastiano Favero
Presidente nazionale dell’Ana
Due ultimi atti d’amore - In ricordo dell’ Alpino Guido Cogo
Non potremo mai dimenticare l’ Alpino Guido “Cogo” – classe 1933 - e il suo caratteristico cognome; se normalmente gli amici - soprattutto gli amici Alpini - si chiamano sempre e ovunque con il loro nome di battesimo preceduto da “vecio” o “bocia” a seconda dell’età, per Guido era cosa più che normale essere chiamato “Cogo”, cioè con il suo cognome. Ma, nonostante questa inusuale e inconsueta abitudine il “Cogo” è stato, è e sarà sempre per il Gruppo di Albate uno degli Alpini più caratteristici: simpatico, arguto, con la risposta sottile, ironica, sagace, sempre pronta a qualsiasi sollecitazione da qualunque parte provenisse. Ascoltandolo si aveva l’impressione di aver di fronte una persona che, nel corso della vita, aveva studiato e non poco; ma siccome ciò non era vero – e lui lo ammetteva sempre con il suo caratteristico modo tra lo scanzonato e il disinvolto – succedeva che tutte le conversazioni nelle quali era coinvolto terminavano con risate spontanee e simpatiche, a dimostrare che la vita umile è sostenuta non tanto dallo studio, quanto dalla saggezza, dal buonsenso e soprattutto dall’ esperienza accumulata negli anni.
Ha scritto il filosofo greco Epicuro:”…di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un'esistenza felice, la più grande è l'amicizia”. Un’affermazione antica e senza tempo, che aiuta a capire come ha vissuto “Cogo”; in modo particolare gli anni successivi alla scomparsa dell’amatissima moglie Lia dalla quale erano nate le gemelle Emma, Ilaria e il figlio Luca; una famiglia unita che ha sempre condiviso le difficoltà aiutandosi reciprocamente, quasi una “rarità” ai nostri tempi nei quali si è sempre meno amici in un società spesso sterile e priva di umanità.
La sua saggezza, la sua umiltà ma soprattutto la sua grandezza d’animo lo hanno portato a prendere due decisioni che onoreranno il suo ricordo. Prima di salire al “Paradiso degli Alpini di Cantore” ha indicato ai familiari due desideri: innanzitutto la decisione di donare le cornee per ridare la vista a due persone che ne sono prive e che potranno vedere nel suo nome anche se non l’hanno mai conosciuto; poi la volontà di indossare quale “ultimo vestito” la camicia distintiva del Gruppo Alpini di Albate. Due desideri che, pur diversi tra loro, sono il segno di una generosità straordinaria verso il prossimo e verso gli amici Alpini di Albate.
Caro “Cogo”; ora sei entrato a far parte del “Gruppo Alpini di Albate in Paradiso” e in questo luogo privo di sofferenza ti sarà chiesto di continuare ad essere lo stesso che ti abbiamo conosciuto noi, con il tuo stile di amico simpatico, arguto e soprattutto con la saggezza nel cuore.
Ai tuoi familiari un pensiero di cordoglio e una preghiera.
Gli Alpini del Gruppo di Albate
Un nuovo servizio , temporaneo, per le Scuole
Credo che tutti sappiano dei problemi che si sono riscontrati presso le Scuola di P.zza VI novembre prima delle festività natalizie . Il nostro gruppo è stato interpellato all’Amministrazione Comunale, sapendo della nostra attività di Pedibus svolto oramai da diversi anni presso la Scuola M, Kolbe di Muggiò, per proporci una collaborazione di accompagnamento dei ragazzi presso altri plessi scolastici.
In data 28/12/18 siamo stati interpellati dalla Dott.ssa Grazia Careddu del Comune di Como - Settore Politiche Educative, che ci richiedeva disponibilità di volontari del nostro gruppo per accompagnare alunni di 1a e 3a elementare dalla Scuola Birago alle Scuole Picchi e Kolbe. Successivamente è stato fissato appuntamento presso gli Uffici comunali durante il quale sono stati stabiliti tempi e modi del servizio
confermati con una convenzione a titolo gratuito. Abbiamo quindi deciso di collaborare per questa emergenza con alcuni Alpini e Amici del Gruppo.
Il servizio, alla presenza dell'Assessore alle politiche Educative Angela Corengia, della Dott.ssa Grazia Careddu, dell'Avv. Terragni Beatrice, della dirigente Istituto comprensivo Valeria Cornelio, della Responsabile Scuola D.Birago Alessandra Cavadini è iniziato il lunedi 7/1 con 2 pulmini della Discacciati. Un bus diretto alla Scuola Picchi di via Acquanera con 14 bambini di terza a e b ed un bus diretto alla Scuola Kolbe di Muggio con 17 bambini di prima a e b.
Il servizio di accompagnamento prevede andata alle 8.30 e ritorno alle 16.00 il lunedi/mercoledi/giovedi. Per i giorni martedi e venerdi oltre all'andata delle ore 8.30 ed il ritorno alle 16.00 è previsto un ritorno alle ore 12.30 per i bambini che non frequentano il doposcuola.
Il servizio , svolto con due pulmini messi a disposizione dal Comune di Como, si dovrebbe svolgere sino al 18 gennaio tempo necessario per rimettere in sicurezza le aule della scuola.
Leggi il ringraziamento ricevuto dalla Associazione Genitori Scuole Elementari Albate
I ringraziamenti della Associazione Accanto Onlus per la nostra donazione
Il giornale di gruppo “I Alpinn del Munt Goi” diventa maggiorenne Il primo numero risale a Settembre 2000
Sembra ieri quando, con un po’ di timore frammisto a speranza, fu redatto il primo numero del giornale di gruppo “I Alpinn del Munt Goi”.
Correva il mese di settembre dell’anno 2000 e il Gruppo di Albate era nel pieno delle celebrazioni per il 25° anniversario di rifondazione avvenuta nel 1975.
Ed è bello constatare che l’anno 2018 segna l’ingresso nella maggiore età del giornale; sono infatti 18 anni che viene stampato, distribuito e letto, anche se in qualche occasione non sono mancati dubbi e difficoltà superati però dalla convinzione e dalla volontà di andare avanti.
E’ interessante rileggere qualche passo dell’articolo introduttivo del primo numero […] anche il Gruppo di Albate ha deciso di seguire questa esperienza (la stampa alpina – ndr), senza nessuna pretesa di successo, ma con l’umile convincimento di fare cosa utile e gradita. Il titolo in dialetto (con la traduzione per i non comaschi) nasce dalla volontà di mantenere la cultura e la storia locali, caratteristica questa fondamentale per gli Alpini.
Ecco perché non si poteva non ricordare il Monte Goi, tanto cari agli albatesi per i suoi boschi e per il magnifico panorama che si gode dalla sommità verso Albate, verso la città di Como, le Alpi e la Pianura Padana. […] Di questo stampato è d’obbligo l’uso del “esce quando e come può” perché, se l’idea continuerà, sarà con cadenza occasionale suggerita solo da necessità e da motivi particolari. […] .
Dopo diciotto anni è grande la soddisfazione nel prendere atto che, contrariamente alle previsioni, il giornale ha abbandonato sin dall’inizio la strada “occasionale” ed è diventato “abituale” con le sue due copie all’anno: giugno e dicembre. Significa che quel giustificato timore iniziale sì è tramutato in coraggio, determinazione e impegno. .
E’ anche doveroso ricordare che al CISA - Congresso Itinerante della Stampa Alpina - tenutosi nel 2006 a Diano Marina – Sezione di Imperia il giornale “I Alpin del Munt Goi” è stato inserito, per la qualità degli articoli e la grafica, nelle prime venticinque testate alpine all’interno delle 165 di allora.
Questo è uno dei motivi che fa decidere a “I’ Alpin del Munt Goi” di essere sempre presente al CISA annualmente organizzato in una città diversa; ad esempio nel 2018 a Trieste, nel 2017 a Biella, nel 2016 a Belluno, nel 2015 a Como, nel 2014 a Marostica. .
Dalle medesime righe del giornale, nascono alcune considerazioni importanti. Innanzitutto quella di ringraziare tutto coloro che, con passione tipicamente alpina, lo costruiscono di volta in volta mettendo a disposizione tempo e professionalità.
Poi una seconda che fa risaltare l’importanza della stampa; un giornale, anche nell’era dell’informatica e del mondo interconnesso con le tecnologie più avanzate, possiede sempre un fascino antico, quello di inumidire con la saliva il dito indice e stimolare la propria curiosità voltando le pagine una dietro l’altra.
Fortunatamente non esisterà mai un computer o un tablet o uno smartphone capace di imitare questa bellissima abitudine nata nel 1455 quando Johannes Gutemberg portò a termine la prima copia stampata della Bibbia; da quel momento la lettura ha sempre affascinato l’uomo e i libri e i giornali sono diventati compagni di vita. .
E allora non si può concludere questo breve articolo senza lanciare un affettuoso augurio al giornale “I’ Alpinn del Munt Goi” perché continui a offrire un servizio importante al Gruppo Alpini di Albate per mantenere alto il fascino della lettura.
Piergiorgio Pedretti
Leggi l'ultimo numero I Alpinn del Munt Goi n.30 dicembre 2018
Leggi il primo numero I Alpinn del Munt Goi n.1 anno settembre 2000
7 Gennaio 2019 Festa del Tricolore
AUGURI TRICOLORE !
Esponiamo il Tricolore alle nostre case
Il Tricolore
Il tricolore italiano quale bandiera nazionale nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta "che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti". Ma perché proprio questi tre colori? Nell'Italia del 1796, attraversata dalle vittoriose armate napoleoniche, le numerose repubbliche di ispirazione giacobina che avevano soppiantato gli antichi Stati assoluti adottarono quasi tutte, con varianti di colore, bandiere caratterizzate da tre fasce di uguali dimensioni, chiaramente ispirate al modello francese del 1790.
E anche i reparti militari "italiani", costituiti all'epoca per affiancare l'esercito di Bonaparte, ebbero stendardi che riproponevano la medesima foggia. In particolare, i vessilli reggimentali della Legione Lombarda presentavano, appunto, i colori bianco, rosso e verde, fortemente radicati nel patrimonio collettivo di quella regione:: il bianco e il rosso, infatti, comparivano nell'antichissimo stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco), mentre verdi erano, fin dal 1782, le uniformi della Guardia civica milanese. Gli stessi colori, poi, furono adottati anche negli stendardi della Legione Italiana, che raccoglieva i soldati delle terre dell'Emilia e della Romagna, e fu probabilmente questo il motivo che spinse la Repubblica Cispadana a confermarli nella propria bandiera. Al centro della fascia bianca, lo stemma della Repubblica, un turcasso contenente quattro frecce, circondato da un serto di alloro e ornato da un trofeo di armi. (dal sito Quirinale.it)
“Serviens in spe” servire nella speranza - dicembre 2018
Anche per il IV trimestre il nostro Gruppo ha donato alla congregazione di San Vincenzo
un quantitativo di 12 lt. di olio d'oliva e kg 6 di caffè così come richiesto della responsabile Sig.ra Mariadele. Con questo quantitativo il nostro gruppo ha complessivamente donato nel
corso del 2018
Kg. 50 di zucchero, Kg.12 di tonno in scatola, Kg.26 di caffè e Lt. 12 di olio.
Vogliamo chiudere le notizie del nostro gruppo per l’ anno 2018, con questa ultima donazione di generi alimentari per la San Vincenzo parrocchiale e lo vogliamo fare ringraziando i tanti che , come i gli amici della San Vincenzo , lavorano quotidianamente , in silenzio , a favore dei tanti bisogni della nostra Comunità. L’ augurio nostro a tutti gli Albatesi è che il 2019 sia ricco di tanta Solidarietà che tutti , piccoli e grandi, possiamo fare.
Un segno cristiano e uno laico per gli auguri agli albatesi
Pochi giorni dopo la sua nomina a parroco di Albate - fine novembre 1991 – don Antonio Fraquelli chiese agli Alpini se, in occasione del Natale imminente, sarebbero stati capaci di illuminare l’abete che sovrasta il piazzale della chiesa dall’ingresso della canonica.
Gli Alpini non ebbero tentennamenti nella risposta; si presentava inaspettatamente una grande occasione per dimostrare la loro innata capacità di “arrampicatori” (quella acquisita obbligatoriamente durante i mesi della naja) cui si aggiungeva l’ onore di sentirsi partecipi in prima persona nell’offrire agli albatesi gli auguri per le imminenti festività natalizie con un gesto concreto e visibile. La risposta fu un “sì” immediato seguito dall’acquisto delle luminarie, dei componenti elettrici e delle attrezzature indispensabili per l’arrampicata sull’albero in sicurezza.
L’ anno successivo, il 1992, fu aggiunta sulla sommità dell’ abete una stella cometa luminosa che da quel momento, raccogliendo alla base i filari luccicanti, eleva verso il cielo il messaggio augurale degli albatesi. Nel 1994, comparve anche lo stemma luminoso “Gruppo Alpini Albate” opera dell’indimenticabile artista vetraio Lorenzo Mottin e della figlia Manuela. Da quegli anni ormai lontani illuminare per il Santo Natale l’abete di fianco alla chiesa parrocchiale è diventato per gli Alpini un gesto simbolico e irrinunciabile.
Così fino al 2018 quando don Luigi Savoldelli ha sostituito don Antonio alla guida della Parrocchia. E anche lui si è rivolto agli Alpini invitandoli ad aggiungere, accanto all’abete, un’immagine che rappresenta la natività; una composizione voluta da mons. Oscar Cantoni quando era a Crema e che ha portato con se quando è stato nominato vescovo di Como. E così, a fianco del segno laico rappresentato dall’albero illuminato, adesso c’è anche un’immagine cristiana; con la loro luce che brilla nella notte, entrambi ci ricordano l’evento avvenuto a Betlemme 2018 anni fa che ha cambiato la storia del mondo e dell’uomo.
Auguri dal Gruppo Alpini di Albate
Qui sotto il nostro ultimo giornale di gruppo
Serata gastronomica con trippa e auguri di Natale - venerdi 21 dicembre 2018
Concerto di Natale 2018 del Corpo Musicale Albatese
Il Corpo Musicale Albatese organizza in collaborazione con Il Gruppo Alpini Albate e Agorà incontri culturale albatesi, il tradizionale concerto natalizio.
Tutti siete invitati
Pranzo e gita sociale 2018 a Parma - sabato 8 dicembre 2018
L’8 dicembre è stato per il nostro gruppo giorno di ritrovo e gita in occasione del tradizionale pranzo sociale che quest’anno si è tenuto in provincia di Parma.
Puntualissimi, alle ore 7.00 di mattina, in 58 partecipanti siamo partiti con un pullman della Rampinini alla volta di Parma per una visita guidata della città. All’arrivo ci attendeva l’amico Maurizio Donelli, socio del gruppo alpini di Collecchio, il quale ci ha accompagnati durante tutta la nostra permanenza in città. Parma ci ha affascinato e con l’aiuto di Maurizio e dell’esperta guida Elisabetta abbiamo visitato il Parco Ducale dove, in un’ala del Palazzo Giardino, si trova la sede dei famosi Carabinieri dei Ris. Abbiamo proseguito per le vie del centro, in una mattinata un pò freddina e ventosa ma con un cielo terso, dove abbiamo potuto ammirare i principali monumenti, dal Duomo, al Battistero, al palazzo della Pilotta, al Teatro Regio, e la Chiesa della Madonna della Steccata. A metà mattina non ci siamo fatti mancare “un’abbeverata” nei pressi della Piazza Garibaldi che è tagliata in due dalla famosa via Emilia. Molte sono state le curiosità e storie ascoltate che in molti di noi hanno suscitato l’interesse di ritornare e dedicare a questa città più tempo per approfondire quanto non ci è stato possibile vedere.
Stanchi ed affamati, alle 13 siamo arrivati alla Trattoria dove era stato prenotato il pranzo. Abbiamo degustato piatti tipici del luogo ed abbiamo avuto l’opportunità di acquistare anche prodotti locali nell’attiguo spaccio. Abbiamo avuto anche la gradita visita del capogruppo di Scipione, Lamberto Zanella, che riveste anche la carica di consigliere sezionale.
Alla fine di una ricca lotteria che ha divertito tutti i partecipanti, siamo ripartiti alla volta di Como, con la pancia piena e soddisfatti della bella giornata trascorsa insieme.
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“Ricordi della Grande Guerra”
Bella serata quella del 1 dicembre ad Albate. Ricordi della Grande Guerra è uno spettacolo di ricordi e canti che ripercorrono le vicende della Grande Guerra.
Il Coro Nigritella e la Associazione Felice Splinder di MOnteolimpino ci raccontano gli eventi che portarono al primo grande conflitto mondiale ma , insieme alla storia, raccontano anche le vicende dei soldati che la guerra l’ hanno vissuta in prima persona. In particolare vengono citato alcune parti del diario dell’ Alpino di Lomazzo Attilio Figini, nato a Lomazzo il 14 settembre 1895, figlio di Giovanni, contadino morto nel 1910, vittima del ciclone che colpì Lomazzo, al ritorno dalla prigionia continua l’attività di contadino e quindi si occupa del commercio di legna e carbone. Muore a Lomazzo il 31 dicembre 1959 e di Luigi Re padre del consigliere sezionale Pietro Re.
Nelle pagine del diario , raccontate degli attori della Splinder, viviamo dapprima la paura e l’ attesa degli eventi, poi la tragedia dei primo scontri e infine il periodo di prigionia. La voce fuori scena fa un resoconto storico degli eventi, citando poi personaggio quali D’Annunzio e Ungaretti.
Il Coro, davvero bravo e diretto dal M° Camporini, ha proposto il repertorio classico della tradizione alpina.
Durante gli stessi brani musicali come detto alla presentazione della serata, venivano proposti i nomi di tutti i Caduti di Albate che nella serata volevamo essere ricordati.
Attilio Figini così conclude il suo preziosissimo diario.
“ Se dovessi soccombere chi mi trova indosso questo libretto faccia il favore di mandarlo alla signora Maria Figini – via Cirimido-Lomazzo- Provincia di Como” . Ed è cosi che il diario è arrivato a noi anche merito delle figlie di Attilio , Ombretta e Mariateresa presenti alla serata.
Qui sotto riportiamo il finale dello spettacolo.
“Per fortuna è riuscito lui stesso a riportarlo a casa e lasciarlo ai suoi cari. Non così per Decio Raggi ed il tenente Ferrero, mentre il pittore Fortunato Depero ed il poeta Giuseppe Ungaretti sono sopravvissuti a quei terribili avvenimenti. Molti..troppi…dopo aver patito a lungo nei campi d’internamento, come per Attilio Figini, sfiancati nel fisico, ma specialmente nello spirito, sono tornati in famiglia.
Attilio, Luigi, Decio, Fortunato, Giuseppe, Antonio ci hanno raccontato, come è d’uso dire oggi in televisione, “in diretta” la loro storia, ma essi rappresentano i migliaia e migliaia di nomi che “ la diretta” l’hanno vissuta e conclusa sui campi di battaglia o in prigionia.
Nella storia degli ALPINI, riassunta nel racconto “ IL CAPPELLO ALPINO”, proprio il tanto amato e prezioso cappello ad un certo momento esclama:
Il mio nome è Bepi..o Giulio, ma anche Alfredo, Giovanni, Antonio, Luigi, Ambrogio, Marco….e Franco, Alessandro, Giuseppe…bastaa!....Basta, non ce la faccio, non posso ripensare a tutti quegli innocenti morti!
Prima di rendere omaggio a loro con il nostro “INNO NAZIONALE” vogliamo concludere il nostro memoriale con due righe che paiono sconclusionate ed emblematiche, di Attilio Figini, scritte lunedì 30 settembre 1916 e specialmente con il suo drammatico appello che vuole essere grido di dolore, ma specialmente di ammonimento e speranza per noi:
Pioggia-pioggia-pioggia, orologio e ora: oh, destino codardo!
Chi troppo pena e chi gode amaro …..ricorda!!
Una semplice ma grande serata per Ricordare e rendere Memoria ai sacrifici di tanti italiani cento anni fa.
Giornata della Colletta alimentare 24 novembre 2018-Grazie
Grazie,
agli Alpini e Amici del nostro gruppo Mauro, Bruno, Samuele, Giovanni, Mario, Marco, Piergiorgio , Emilio, Filippo, Massimo, Giulio, Paolo, Generoso, Giampaolo, Enrico Angelo, Luigi, Antonio, Flavio , Guido , Filippo, Federico, Tiziano, Antonio, Marco, Camillo, Roberto, Carlo Valerio e a tutti gli alpini e amici Volontari della nostra Unità di Protezione Civile che hanno lavorato sino a tarda notte.
I dati della definitivi raccolta a Como :
-dato di Como 136 tonnellate uguale allo scorso anno
(anno 2017/136 tonnellate 2016/138 2015/149 2014/155 2013/152 2012/166 )
-dato nazionale 8.350
(anno 2017 8.200 tonnellate 2016/8500 2015/9000 2014/9201 2013/9037 2012/9622 )
E grazie a tutti i donatori che hanno voluto condividere con noi questo gesto di Solidarietà.
In ricordo dell’Alpino Giancarlo Guarisco
Se n’è andato improvvisamente. E allora viene spontaneo ricordare le parole di Gesù “ Siate pronti con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito appena arriva e bussa alla porta…”. Con questa similitudine il Signore ci parla del significato della vita e ci dice che, se saremo svegli quando arriverà la sua chiamata, riceveremo la ricompensa del Paradiso; una ricompensa che non finirà mai, cioè eterna. La morte di Giancarlo è la dimostrazione di questa parabola del Vangelo; lui viveva solo e la notizia della sua morte è trapelata solo dopo che un amico, non vedendolo arrivare ad appuntamento, si è preoccupato e ha lanciato l’allarme.
Giancarlo non era sposato; però, sin dalla gioventù, aveva scelto di unirsi in una sorta di matrimonio con la montagna; la sua era una passione sincera, appassionata e coinvolgente. Chi l’ha ben conosciuto potrebbe raccontare dei cento e cento episodi a dimostrazione di questo sua particolare predilezione che ha riempito tutta la sua vita.
Nell’omelia del commiato il parroco don Luigi ha ricordato che nella preghiera del Santo c’è la frase “..in alto i cuori…”…e Giancarlo molte volte ha elevato il suo cuore sulle cime a lui tanto care, laddove il Paradiso è più vicino e invita alla riflessione sul tempo della nostra vita e su come ci prepariamo per ottenere la “ricompensa del Paradiso”.
Il presidente del CAO Como – Club Alpino Operaio, Erio Molteni – ha ricordato con visibile commozione che Giancarlo era un socio fedelissimo, sempre impegnato e di esempio per tutti; al termine delle molteplici attività, quando aveva la certezza che tutto si era svolto per il meglio, era solito dire:”.. e anca stavolta l’è andada ben…”. E così si manteneva viva in lui la passione e la volontà che lo portavano ad organizzare e a partecipare alla successiva.
Aveva più di 80 anni ma era ancora in gamba con un fisico sempre pronto alle ascensioni, non più quelle impegnative della gioventù, ma sempre di livello sufficiente per mantenere il patto che in gioventù aveva stabilito con la montagna.
Aveva fatto la naja alpina negli anni ’50, quando la vita di caserma era certamente più faticosa di quella che sarebbe stata da dieci anni dopo in avanti, ed era iscritto da molti anni al Gruppo Alpini di Albate che però frequentava poco a causa del suo impegno nel CAO Como; in precedenza invece la sua presenza nella sede del gruppo era abituale insieme ai suoi amici muntagnit; da sempre aveva il merito di rinnovare puntualmente il bollino associativo ad ogni inizio anno.
Adesso ha raggiunto in Paradiso gli altri Alpini di Albate che lo hanno preceduto e che, dopo 43 dalla rifondazione del gruppo, hanno superato le quaranta unità. E non c’è augurio migliore che quello di pregare con le parole di Bepi De Marzi che 22.000 giorni fa ha scritto:
Dio del cielo, Signore delle cime, un nostro Amico hai chiesto alla montagna.
Ma ti preghiamo; su nel Paradiso lascialo andare per le tue montagne
Santa Maria, Signora della neve copri col bianco, soffice mantello
il nostro Amico, nostro Fratello; su nel paradiso lascialo andare per le tue montagne
Bepi De Marzi e i suoi Crodaioli a Como e nella nostra sede
Ancora una volta la nostra città ha potuto ascoltare la musica e la poesia di Bepi De Marzi che, con i suoi Crodaioli, hanno offerto una serata indimenticabile nella Basilica di S. Fedele a Como ripetendo quella del 4 dicembre 2010 in occasione della chiusura dei festeggiamenti del 90° della nostra sezione. Il concerto , tenuto il 17 novembre , voleva invece chiudere le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra. Guerra che ha lacerato la Terra dove Bepi è nato e vissuto , che ama profondamente.
Direttore unico per un coro unico come i Crodaioli ha saputo, partendo dalla tradizione del canto corale della montagna, trasformarlo in una poesia sublime. L’ amore della propria terra si fonde con le tradizioni della famiglia ma , nel contempo, la sua musica canta le tragedie umane ma sempre con infinita speranza.
Raccontando di boschi distrutti delle recenti calamità , di Mozart, passando a Rigoni Stern suo grande amico , dei bambini migranti , ritornando alla sua infanzia, Bepi ti trasposta con la sua voce lieve e ti racconta la vita.
Il concerto è stato impreziosito dalla presenza del gruppo vocale Famiglia Sala, albatesi, che si è esibita sia con canti di Bepi che con un repertorio classico.
Il finale non poteva che essere “Signore delle Cime” scritto da Bepi , cantato da tutti i presenti e accompagnato all’ organo da Pedretti Piergiorgio nostro socio.
Per il nostro gruppo è stata l’ occasione per ospitare i Crodaioli per la seconda volta presso la nostra sede per una cena dopo il concerto.
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La Scuola d'Infanzia S.Antonino alla mostra di arte contemporanea “Humans” Miniartextil"
Martedì 13 novembre, dopo pranzo, alcuni alpini ed amici del nostro gruppo hanno accompagnato nr. 24 bambini bambini grandi della Scuola d'Infanzia S.Antonino
a Como. Con un bus di linea la comitiva ha raggiunto Piazza Vittoria per una visita guidata alla mostra di arte contemporanea “Humans” Miniartextil Como 2018.
La mostra, allestita nella ex Chiesa di S. Francesco in via Battisti a Como, è stata davvero coinvolgente. Tutti i bambini sono stati impegnati in varie attività allo scopo
di illustrare le varie tecniche ed i materiali con cui erano state realizzate le 54 opere ed i significati che ognuna di esse voleva esprimere.
I bambini della Scuola d'Infanzia S. Antonino al Monumento
La mattina del 13 novembre alcuni Alpini ed Amici hanno accompagnato 84 bambini della Scuola d'Infanzia S. Antonino con le loro maestre e la direttrice al Monumento ai Caduti di Albate per commemorare i Caduti di tutte le guerre a 100 anni dalla conclusione della Grande Guerra.
I bambini hanno deposto un fiore sul Monumento, hanno poi recitato una preghiera in ricordo di tutti i soldati che hanno partecipato alle guerre.
Su invito degli alpini, sventolando le bandierine Tricolore ricevute in dono, i bambini hanno cantato l’inno d’Italia. E' poi seguito un breve discorso
del socio e direttore del giornale sezionale "Baradell" Pedretti Piergiorgio il quale ha ricordato ai bambini quanto sia importante coltivare e diffondere sentimenti di pace e fratellanza.
S. Messa Sezionale in Duomo di Como 10 novembre 2018
Anche il nostro gruppo era presente sabato 9 novembre alla Messa Sezionale. Nonostante il meteo molto incerto, un centinaio di gagliardetti e molti alpini si sono ritrovati all’ammassamento presso il Monumento ai Caduti. Dopo la deposizione di una corona a ricordo dei Caduti, sfilata per le vie cittadine accompagnati dalle note delle due Fanfare sezionali di Asso e Olgiate Comasco. Giunti tra un’ala di passanti e turisti in piazza Duomo, concerto, molto apprezzato, con Inno Nazionale cantato da tutti i presenti. Quindi Santa Messa, officiata da S.E. il Vescovo Mons. Oscar Cantoni, con i canti del coro ANA del gruppo di Fino Mornasco.
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93ª Adunata nazionale dell’Ana 2020
dal sito Ana.it A Rimini l’Adunata nazionale del 2020
Sarà Rimini la città che ospiterà la 93ª Adunata nazionale dell’Ana nel secondo fine settimana di maggio 2020. Lo ha deciso il Consiglio Direttivo Nazionale nella seduta del 10 novembre. La candidatura di Rimini-San Marino è stata preferita a Verona e a Torino.
Abbondini d’Oro per l’ anno 2018
In occasione della recente attribuzione degli Abbondini d’Oro per l’ anno 2018, Onorificenze attribuite quest’anno a Padre Giovanni Bonacina, Luigino Nessi e ABIO Como Onlus – Associazione per il Bambino in Ospedale, abbiamo voluto inviare una lettera al nostro concittadino Luigino Nessi che ha ricevuto questo significativa riconoscenza . Questa la motivazioni: «per aver servito, in oltre cinquant’anni di impegno generoso e infaticabile, le persone più fragili della nostra comunità e avere affiancato al volontariato nel campo sociale l’impegno nella promozione dello sport per i più giovani e nelle assemblee municipali (classe IV – Benemeriti delle attività solidaristiche e filantropiche)».
Ecco la lettera da noi inviata.
Stim.mo
Nessi Luigi
Via S. Antonino n. 12/A
22100 Como
Como – Albate, 10 Ottobre 2018
Oggetto: Onorificenza
“L’Abbondino premia quei cittadini che in qualsiasi modo abbiano giovato a Como, sia rendendone più alto il prestigio attraverso il loro impegno e talento, sia mettendosi a servizio delle istituzioni con dedizione e senza ritorno personale”.
Caro Luigino, nell’apprendere che il Comune di Como ha inserito anche la tua persona nell’elenco dei meritevoli della massima onorificenza comasca Abbondino d’Oro 2018, tutti gli Alpini del Gruppo di Albate plaudono a questa decisione che, come recita la motivazione […] premia quei cittadini che in qualsiasi modo abbiano giovato a Como […] con dedizione e senza ritorno personale”.
Como ti riconosce merito per tutto il bene che hai fatto nelle molte realtà sociali che hanno beneficiato del tuo impegno. E noi ci uniamo a questo ringraziamento corale riprendendo le stesse parole che abbiamo scritto qualche mese fa per il saluto all’indimenticato don Antonio perché entrambi voi, anche se non sempre guidati da uguali motivazioni, avete camminato “insieme” per molti anni alla ricerca del bene comune “…un bene che non si può quantificare perché straordinario nella qualità e sterminato nella quantità, compiuto gratuitamente con tanto cuore, con tanta umiltà e con l’assoluta convinzione che solo diffondendo il bene con l’esempio e con le opere, si migliora la vita della società in cui viviamo; Albate e gli albatesi, Como e i comaschi, non troveranno mai parole adatte per onorare i meriti della tua vita; tutta vissuta per aiutare indistintamente e disinteressatamente chi ha avuto bisogno…”.
Accetta il nostro sincero grazie unito al saluto più cordiale.
Gli Alpini del Gruppo di Albate
Anniversario della Vittoria e festa dell' Unità nazionale e delle FF.AA
Gli Alpini ad Albate celebrano il 4 Novembre
Festa Nazionale della Forze Armate – gli Alpini commemorano i Caduti
Il Gruppo Alpini di Albate – Sezione di Como, ha commemorato il Centenario della fine della Prima Guerra Mondiale con la celebrazione della S. Messa nella chiesa parrocchiale dedicata a S. Antonino Martire, officiata dal parroco don Luigi Savoldelli.
Al termine si è formato il corteo che, accompagnato dal Corpo Musicale Albatese e da un folto gruppo di cittadini, ha raggiunto il Monumento ai Caduti in Piazza 4 Novembre per la deposizione di una corona d’alloro dopo la quale è stata impartita la benedizione.
Alla cerimonia hanno partecipato alcuni alunni della Scuola Media Guglielmo Marconi, accompagnati dall’insegnante Eleonora Cancelliere, che hanno letto brani sulla guerra. Erano presenti anche il Comandante della Stazione Carabinieri di Albate M.llo Mario Iapelli, l’ assessore al Comune di Como Vincenzo Bella, il consigliere comunale Gabriele Guarisco, il parroco don Luigi Savoldelli, le insegnanti responsabili sig.a Giulia Spagnolo (Scuola M. Kolbe di Muggiò), sig.a Orietta Peverelli (Scuola L. Picchi di Albate), sig.a Alessandra Cavadini (Scuola D. Birago), la direttrice della Scuola dell’Infanzia S.
Antonino di Albate Sig.a Silvia Gorla, il consigliere della Sezione Ana di Como Flavio Pedretti ed il Presidente del Comitato Provinciale dell’Ass.ne Venezia-Giulia-Dalmazia Sig. Luigi Perini.
Il Capogruppo del Gruppo Alpini di Albate Giampaolo ha pronunciato il discorso ufficialedel quale riportiamo qualche passaggio…nel suo libro Giorni di guerra Giovanni Comisso racconta che […] si sentiva diffondersi tra le colline e il Grappa un suono di campane che proveniva da tutti i paesi che ancora avevano in piedi il loro campanile. Un suono vasto, fuso, come un fremito dell’aria suscitato da un vento incessante. Riesciva piacevole e stupiva, poi ci si accorse che dal principio della guerra non sentivamo le campane […]
Un suono che, dopo quattro anni di silenzio, apriva ad una speranza di pace e segnava la fine della orribile vita di trincea, con tutte le sue atroci sofferenze fisiche e morali. Nel frattempo era stato emanato l’ordine di inseguire il nemico […] che risale in disordine e senza speranza le valli che aveva discese con orgogliosa sicurezza […] per riappropriarsi della maggior parte di quei territori persi nel dopo Caporetto, prima che scadesse il cessate il fuoco fissato per le ore 15.00 del 4 novembre 1918.
Noi Alpini chiediamo che quei sacrifici siano ricordati con la reintroduzione del 4 Novembre Festa Nazionale: un importante momento di pausa nella vita frenetica per ricordare tutti coloro che offrirono la vita nel compimento del dovere. E magari, quel giorno, risentire anche il suono delle campane che per Giovanni Comisso hanno significato l’inizio di un’ era di Pace. Quel suono vasto e fuso, susciterebbe la speranza che la nostra amata Italia possa finalmente risollevarsi dall’incuria, dalla disattenzione di coloro che la governano e da quel torpore che da molti, troppi anni, non fa che spegnere sempre più la memoria di coloro che con tanto amore e impegno l’hanno costruita.
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Una lezione di Storia alla Scuola Massimiliano Kolbe di Muggiò
E’ stata una mattina speciale quella del 31 ottobre per gli alunni di quinta classe della Scuola Massimiliano Kolbe di Muggiò; gli Alpini del Gruppo di Albate sono stati invitati dalla responsabile del plesso – l’insegnante Giulia Spagnolo – per parlare delle situazioni storiche che hanno portato alla nascita della Costituzione italiana e comprenderne l’importanza insieme alle motivazioni etico – sociali che hanno ispirato i Padri della Costituzione incaricati di scriverla.
E’ stato un importante momento per fare Memoria, anticipato in cortile dalla cerimonia dell’alzabandiera alla presenza dei circa ottanta alunni della scuola e delle loro maestre al canto corale dell’Inno degli Italiani.
Successivamente, in aula, l’Alpino Carlo Pedraglio del Gruppo di Como Centro nonché maestro elementare in pensione, invitato per l’occasione, ha tenuto una esauriente relazione sui principali fatti storici che, a partire dalla Prima Guerra Mondiale, passando per il Ventennio fascista e, purtroppo ancora, per la Seconda Guerra Mondiale, hanno convinto il popolo italiano, nel 1945, a scegliere la repubblica e la democrazia dopo l’esperienza della monarchia e del totalitarismo.
Carlo ha messo a frutto tutta la sua esperienza di insegnante ed è riuscito a tenere vivo l’interesse anche con battute simpatiche che hanno facilitato ai ragazzi la comprensione, non sempre scontata, degli argomenti trattati; dalla guerra di posizione delle trincee del ’15 / ’18 a quella invece di grandi movimenti della guerra ’40 / ’45 che ha coinvolto pressochè tutto il mondo abitato. I ragazzi hanno seguito attentamente dall’inizio alla fine e si sono mostrati molto interessati, rispondendo anche alle domande del relatore. E’ seguita una spiegazione della Costituzione da parte di Piergiorgio Pedretti - direttore del giornale Baradèll della Sezione Ana di Como – che ha messo in evidenza alcuni concetti tra quelli fondamentali in essa contenuti: ogni cittadino è uguale di fronte alla legge qualsiasi siano le sue idee sociali, politiche, religiose; la Costituzione è l’insieme dei diritti / doveri di tutti gli italiani; la guerra è abolita come atto contrario alla convivenza umana, è prevista invece la possibilità di azioni militari a salvaguardia del nostro territorio nazionale in caso di invasione.
E’ stato spiegato anche il senso della ricorrenza del 4 Novembre e della Colonna Mozza dell’Ortigara con la frase per non dimenticare che racchiude in sé tutti i valori di cui gli Alpini sono portatori.
Oltre ai due relatori erano presenti il Capogruppo Giampaolo Bergna, il segretario Filippo Beretta, Enrico Sampietro e l’Amico Valerio Galbussera.
Da queste righe un ringraziamento vivissimo all’ insegnante Giulia Spagnolo, alle sue colleghe e a tutti i ragazzi della scuole nella certezza e convinzione che incontri come quello raccontato rivestono grande importanza nell’opera educativa e gli Alpini sono sempre pronti a continuarli.
Il pedibus operativo
La nostra amica Paola, responsabile del Pedibus della Scuola Massimiliano Kolbe di Muggiò, ci ha inviato questa foto. Il pedibus , come potete vedere , è sempre più frequentato . La media degli alunni che si avvalgono di questa bella iniziativa è di 20.
Raduno del 2° raggruppamento Mariano Comense 20-21- ottobre 2018
Un grande partecipazione di Alpini , Amici e popolazione per Raduno del 2° raggruppamento di sabato e domenica 20-21 ottobre. Un grazie particolare a tutta la popolazione di Mariano Comense per la commovente accoglienza che ha riservato a tutti gli alpini.
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Sventola .. di nuovo il Tricolore
Probabilmente qualcuno ha notato che il pennone della nostra Scuola Marconi, dall’ inizio dello scorsa estate, era mancante del Tricolore. Questo perche durante un temporale il cavo che sosteneva le bandiera , vecchio e logoro, si era spezzato. Cosa potevamo fare noi Alpini se non adoperarci per la sostituzione del cavo e fare sventolare di nuovo il Tricolore? Abbiamo concordato e proposto alla Dirigente della scuola, la possibilità che noi stessi sistemassimo il cavo ottenendone l’ autorizzazione che comunque il tutto venisse fatto in completa sicurezza.
Ci siamo quindi adoperati alla ricerca della soluzione migliore ma visto che il palo è di una altezza riguardevole, l’operazione risultava non facile da fare se non con mezzi apposito
Alla fine, anche aiutati dal consiglio dell’ ex Capogruppo Giovanni Caspani, abbiamo trovato l’aiuto Simone che con grande collaborazione è venuto un sabato mattina a scuola con un cestello della sua ditta.
Ed ora il Tricolore sventola di nuovo….
Inizio delle nostre attività con le scuole
Con l’ inizio del nuovo anno scolastico, anche per il nostro gruppo riprendono gli impegno con i vari pressi scolastici. Presso la Scuola Massimiliano Kolbe di Muggiò è già attiva la “linea 2” del Pedibus con i nostri Alpini Luigi e Andrea.
La scorsa settimana abbiamo invece accompagnato le classi prime medie in Valbasca insieme agli Insegnanti e i volontari di Legambiente in Valbasca per una giornata di pulizia della zona. Invitati dalla prof. Galli Eleonara il nostro gruppo ha partecipato alla mattinata in Valbasca organizzata dall'associazione Legambiente. Dopo un breve incontro in aula magna, dove la presidente di Legambiente ed il capogruppo hanno esposto ai ragazzi le motivazioni dell'iniziativa , due prime della Scuola
G.Marconi sono state accompagnate lungo tutto il sentiero e l'anello della Valbasca. Qui i ragazzi hanno potuto procedere alla raccolta dei rifiuti, pochi per la verità, in quanto anche i responsabili di Legambiente hanno riconosciuto il lavoro di manutenzione e pulizia svolte dal nostro gruppo a tutela di questo angolo verde del nostro rione. Nuova uscita sarà effettuata il giorno 18/10.
Il ringraziamento degli insegnanti:
Buongiorno, si allega qualche immagine scattata giovedì 4 ottobre in occasione dell’uscita per “Puliamo il mondo” delle classi prime della scuola media.
Grazie per la vostra presenza e collaborazione! Sara Ballabio
Cambio del Tricolore alla Scuola dell'Infanzia S. Antonino
Lunedi 8 ottobre prima uscita con i bambini della Scuola dell’Infanzia S. Antonino che sono stati accompagnati sino alla Chiesa Parrocchiale per una preghiera alla Madonna.
In occasione di questa uscita, è stata organizzata un piccola cerimonia per il cambio del Tricolore che il nostro gruppo aveva donano nell’ anno 2012.
Prima dell’ Alzabandiera il Capogruppo Giampaolo Bergna, dopo avere salutato tutti i presenti e spiegato ai bimbi il gesto della cerimonia e del Tricolore, ha voluto donare alla Scuola da parte del nostro gruppo, una fotografica che ritrae i bambini della Scuola dell’Infanzia S. Antonino presenti nell’anno 2011 in occasione del 150° Anniversario del Tricolore. La Direttrice ha voluto poi ringraziare il gruppo per il gradito regalo e la nostra presenza in tante occasione di uscite dei bambini sul territorio. Di seguito l’ alzabandiera.
La comunità di Albate accoglie Don Luigi e Don Elio
Il gruppo Alpini di Albate augura a Don Luigi e Don Elio un futuro pieno tanto lavoro ma anche tanta amicizia e solidarietà nella nostra comunità di Albate.
“Serviens in spe” servire nella speranza - settembre 2018
Anche questo trimestre il nostro Gruppo ha donato alla responsabile della Conferenza di S.Vincenzo Sigra Mariadele generi alimentari da distribuire alle famiglie bisognose
albatesi. Sono stati consegnati 10 kg di zucchero + 7 kg. di caffè + 4 kg di tonno
all'olio.
90° Anniversario Gruppo alpini Cantù
Tanti gli anniversari dei nostri tanti gruppi alpini nell’ attesa del Raduno del II Raggrupamento a Mariano Comense il prossimo 20 e 21 ottobre. Il gruppo di Cantù ha festeggiato alla grande il proprio 95° di fondazione iniziando dalla scorsa primavera con diversi eventi. La conclusione domenica 23 settembre delle celebrazioni con la sfilata degli alpini per le vie della città. Presenti per l’occasione gli alpini di Amandola, paese marchigiano colpito dal sisma e gemellato con il locale gruppo, insieme al Presidente della Sezione Marche, Sergio Mercuri e il sindaco Adolfo Marinangeli. Dopo gli onori al Gonfalone della città di Cantù e al vessillo sezionale , l’alzabandiera con l’inno d’Italia cantato anche dalla popolazione presente. Il corteo è quindi iniziato sfilando lungo le vide della città sulle note della Fanfara alpina di Asso e della Banda La cattolica di Cantù, da Piazza Marconi a Piazza Garibaldi raggiungendo i monumenti di piazza Fiume e di piazza degli Alpini per la deposizione di una corona in ricordo di tutti i Caduti. Nel corteo presente anche il pannello floreale degli amici di Griante e alcune Jeep con soci che hanno partecipato alla seconda guerra mondiale; a chiusura una coppia di quadrupedi, i nostri “muli”. Conclusione in Piazza Garibaldi per gli interventi ufficiali del Capo gruppo Settimo Moro, del Sindaco Edgardo Arosio, del nostro Presidente e del Presidente della Sezione Marche.
60° Anniversario della fondazione del Gruppo di Cagno
Anche il nostro gruppo ha partecipato il 16 settembre al 60° Anniversario della fondazione del Gruppo di Cagno.
Con l'occasione, il parroco Don Alberto Clerici, anch'egli artigliere da montagna e socio del Gruppo di Cagno, ha ricordato la ricorrenza di San Maurizio patrono degli alpini. Dopo i discorsi del capogruppo, del sindaco, del nostro presidente e del direttore Crugnola il corteo è sfilato per le vie di Cagno fino a raggiungere la chiesa parrocchiale dove Don Alberto ha celebrato la S. Messa
La pulizia del Cimitero di Albate
Avrete sicuramente letto la notizie riguardanti il cattivo stato dei cimiteri del Comune di Como. Non vogliamo certo entrare in questo argomento riguardo alle polemiche che si sono succedute.
Solo la notizia che , adottando anche in questo caso il nostro motto “Ricordare i morti….aiutando i vivi”, gli Alpini di Como , in particolari quelli della nostra Unità di protezione Civile con alpini del nostro gruppo , si sono adoperati, nella giornata del 5 settembre, per pulire i vialetti del Cimiteri di Albate.
Una “Compagnia” di alpini, alcuni dei quali provenienti dalla Valle Intelvi, con alla testa il Presidente sezionale Enrico Gaffuri , per diverse ore si sono adoperati , muniti di pale, vanghe, rastrelli, zappe , per pulire i vialetti del cimitero che man mano assumevano un aspetto decoroso mentre il camion della nostra Protezione civile all’esterno del cimitero si riempiva di erbacce che poi sono state portate in discarica.
Dopo una breve “pausa alpina” per un panino , il lavoro è continuato e, a mezzogiorno, il cimitero aveva assunto un nuovo aspetto, consono al luogo.
Tanti i ringraziamenti ricevuto dagli Albatesi durante il lavoro e successivamente.
Il lavoro non è terminato completamente quindi l’ appuntamento sarà per la prossima settimana per completare la pulizia.
In ricordo dell’ Alpino di Albate Fiorenzo Zanfrini
Nel bel mezzo di agosto, quando le vacanze si sostituiscono alla quotidianità per invitare ciascuno ad un meritato periodo di riposo, l’ Alpino albatese Fiorenzo Zanfrini ha posato lo zaino a terra ed è salito al Paradiso di Cantore.
Classe 1947, nato e cresciuto in Curt Granda, uno dei toponimi storici di Albate, fu tra coloro che ebbero la fortuna di avere come insegnante, alle scuole elementari, la maestra Elena Rossetti, Crocerossina e indimenticabile educatrice. Fu in quegli anni che Fiorenzo e tutti gli scolari del ’47 iniziarono a sentir parlare di Alpini perché in quarta elementare la maestra fece leggere, a turno fra gli alunni, un libro famoso a quei tempi: “Piccolo Alpino” di Salvator Gotta.
Fiorenzo fu tra quelli che, dopo la quinta elementare e i successivi tre anni di scuola commerciale, entrò a 14 anni nel mondo del lavoro fino alla chiamata per il servizio militare. Dopo il CAR a Cuneo fu inviato al Btg Morbegno a Vipiteno. Ma non ci rimase molto tempo: fu inviato alla Caserma Rossi di Merano per essere inserito nella Fanfara Alpina della Brigata Orobica.
Come mai questo trasferimento? Ecco spiegato.
Il papà di Fiorenzo, di nome Gildo – Alpino e Reduce di Russia, era un buon musicista; suonatore di saxofono e componente del Corpo Musicale Albatese che, come succede in tutte le famiglie nelle quali “si fa musica”, seppe trasferire al figlio la passione per l’arte dei suoni. Fu così che Fiorenzo divenne esperto nell’uso delle percussioni; alla Caserma Rossi entrò nelle simpatie del m.llo Gerardo Caramico, napoletano doc e direttore della Fanfara Orobica, che addirittura lo scelse come proprio “braccio destro” per le prove e la logistica generale. Nella primavera del 1968 la Fanfara fu scelta per sfilare a Roma, il 2 Giugno, ai Fori Imperiali. Per Fiorenzo quel periodo fu il più impegnativo: ogni giorno prove infinite di musica e di sfilata fino all’esaurimento. Peccato però che Fiorenzo non potè partecipare alla cerimonia del 2 Giugno a Roma perché fu congedato qualche settimana prima.
Negli anni ’80 divenne socio del Gruppo Alpini di Albate e, in tempi recenti, anche consigliere del Consiglio Direttivo. Fra le altre attività accettò l’incarico di sistemare - prima - e gestire - poi - la biblioteca del gruppo. Sempre pronto a portare idee a favore delle attività associative, entrò a far parte della redazione del giornale “I Alpin del Mun Goi” fino a quando, nel giugno 2018, fu ricoverato per accertamenti clinici.
In soli due mesi comprensivi di un primo ricovero, una temporanea dimissione e un secondo ricovero, la malattia ebbe il sopravvento.
Adesso Fiorenzo ha raggiunto tutti gli Alpini di Albate che, prima di lui, sono saliti nel luogo di Pace Eterna. Noi lo ricorderemo insieme a tutte le Penne Nere che hanno contribuito, nel corso degli anni, a tenere alto lo spirito di appartenenza alla meravigliosa Associazione Nazionale Alpini e al Gruppo di Albate.
Ai familiari di Fiorenzo vadano l’affetto, la vicinanza e la preghiera di tutti gli alpini albatesi.
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